mercoledì 22 febbraio 2012

Grande Inverno del Febbraio 2012, le prime due decadi a confronto

In attesa del tepore atteso in questo scorcio finale di febbraio, analizziamo come è stata la seconda decade del mese che si è appena conclusa. Rispetto ai primi 10 giorni del mese le temperature, pur mantenendosi sottomedia, sono cresciute ma con differenze fra le varie zone d'Italia.


Il lago di Fiastra tutto congelato a Sarnano, in provincia di Macerata. La foto è del 13 febbraio è l'autore dello scatto si chiama Giordano Trasciatti.



Torniamo ad analizzare con nuovi dati quella che è stata l'eccezionale e lunga ondata di freddo che ha caratterizzato in particolare la prima metà del mese. Abbiamo già fatto notare come, prendendo in esame l'intera Nazione, il lunghissimo periodo con temperature medie giornaliere costantemente sotto la norma sia durato dal 25 gennaio fino al 18 febbraio.Anche la seconda decade del mese è stata quindi dominata da clima più freddo della norma, seppure in graduale addolcimento fino a tornare verso valori normali a fine periodo.Quest'oggi inizia la terza decade del mese che con ogni probabilità avrà caratteristiche decisamente opposte rispetto all'intero periodo trascorso.
Vediamo nel dettaglio quello che è stato l'esatto andamento della seconda decade di febbraio (il periodo compreso fra l'11 ed il 20 febbraio) sull'Italia: secondo i nostri calcoli, le temperature sono risultate sottomedia di circa 3 gradi rispetto alle medie del periodo '61-'90, mentre invece la prima decade del mese aveva chiuso con uno scarto maggiore dalla norma, di ben 5.3°C. Questi ultimi 10 giorni, pur ancora molto freddi, hanno visto quindi un aumento medio di temperatura di circa 2 gradi, nonostante l'inizio della seconda decade del mese sia stato uno fra i momenti più rigidi vissuti in tutto questo mese. Gli incrementi termici rispetto alla prima decade sono stati però diversi a seconda delle varie zone d'Italia.
Le regioni del Nord sono quelle che hanno subito i rialzi termici maggiori: basti pensare che il Nord-Ovest ha misurato uno scarto dalla norma di -2.9°C (rispetto ai -7.5°C registrati nella prima decade), ma anche il Nord-Est ha avuto un salto dai -6.2°C della prima decade ai -3°C della seconda decade. Differente invece è stato l'andamento sul Meridione, dove le differenze fra le due decadi sono risultate molto più sfumate: il Sud Peninsulare è passato dai -2.7°C ai -2.3°C, la Sardegna dai -4.9°C ai -3.7°C, mentre la Sicilia (assieme alla Calabria) addirittura ha rappresentato l'eccezione andando in lieve controtendenza, visto che il freddo è stato più intenso nella seconda decade piuttosto che nella prima, passando dai -1.8°C ai -2.4°C.
Prendendo in esame alcune singole città, quelle che nella seconda decade hanno subito l'incremento termico maggiore, rispetto alla prima decade, sono state Genova con +5.9°C, Torino con +5.8°C e Trieste con +5.3°C. In rapporto alle medie climatologiche del periodo, le città più calde sono state a pari merito Genova e Bolzano, con uno scarto di appena -1°C rispetto alle temperature medie normali che si misurano nella seconda decade del mese. Il valore medio più alto di temperatura fra le varie città è stato quello di Messina con un valore di +10.2°C, che comunque risulta essere di quasi due gradi al di sotto rispetto alla norma della seconda decade febbraio.
Cosa si può dire del mese nel suo complesso, dopo aver archiviato le due decadi? Al momento l'anomalia complessiva è di -4°C dalla norma e difficilmente, anche col tepore atteso nei prossimi giorni, si riuscirà a colmare tutto il divario in soli 9 giorni. I dati complessivi delle anomalie riscontrate dimostrano come questa ondata di freddo sia stata eccezionale in quanto a temperature al Centro-Nord, mentre è risulta più modesta al Sud dove in effetti si è rimasti ben distanti dalle annate storiche, soprattutto a livello di diffusione di nevicate che non si sono viste in località dove la neve è comunque una rarità assoluta.

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