mercoledì 11 gennaio 2012

Cenni sullo Stratwarming: cosa è e come potrebbe scombussolare l'Inverno?

I destini di molte stagioni invernali sono spesso legati a doppio filo con i poderosi riscaldamenti in Stratosfera sulle regioni artiche. Sarà così anche quest'anno? Effettivamente è uno dei pochi appigli rimasti all'Inverno per risorgere. L'ultimo grande stratwarming è avvenuto nel 2009.


Mappa per il 16 gennaio delle temperature e dei geopotenziali all'altezza di 10 hPa, quella convenzionalmente più considerata per definire il livello della Troposfera. Si nota il fortissimo riscaldamento sulle regioni sub-polari asiatiche e sul Circolo Polare Artico, con il Vortice Polare stratosferico, più gelido, costretto a posizionarsi più a sud rispetto alle sua sede naturale.



Già da diversi anni abbiamo iniziato a prendere confidenza con il termine Stratwarming, che indica un forte riscaldamento di temperatura nella Stratosfera, ovvero all'interno del secondo dei cinque strati in cui è convenzionalmente suddivisa l'atmosfera. Al di sotto della Stratosfera c'è solo la Troposfera, quella dove avvengono i fenomeni meteorologici. Episodi di repentini riscaldamenti della Stratosfera avvengono in inverno e con maggiore frequenza nell'Emisfero Settentrionale sulle regioni polari, ma non è del tutto chiaro il meccanismo che dà origine a questi improvvisi riscaldamenti: alcune ipotesi legano queste anomale scaldate ad effetti legati all'attività solare.
Se le cause sono incerte, gli effetti di questi riscaldamenti della Stratosfera risultano invece più comprensibili, almeno nelle linee guida, anche per i meno esperti: è giusto premettere che solo gli episodi di riscaldamento notevole (quelli che vanno a generare una zona di Alta Pressione al posto del Vortice Polare Stratosferico) sono in grado d'incidere e propagarsi nell'arco di alcuni giorni nei piani più bassi penetrando così nella Troposfera, andando così a destabilizzare la forza e la compattezza del Vortice Polare. Il trasferimento di quest'aria calda indebolisce il Vortice Polare e genera zone anticicloniche laddove lo stratwarming va a concentrare maggiormente i suoi effetti.
In una stagione come quella in corso, nella quale il Vortice Polare ha mostrato un'attività frenetica ed inarrestabile, si capisce molto bene come proprio lo Stratwarming potrebbe rappresentare la medicina migliore per calmarne i "bollenti spiriti"! Quando si verifica questa propagazione dell'aria calda dai piani alti verso quelli più bassi dell'atmosfera, ecco l'aria più fredda che compone il Vortice Polare a livello troposferico tende a spostarsi verso latitudini più basse. In qualche caso, si può persino verificare la suddivisione del Vortice Polare in due distinte masse gelide, che vagano allontanandosi dalla loro sede naturale per scendere più in basso. In queste situazioni i nuclei gelidi possono così improvvisamente portarsi alle medie latitudini, alcune celebri ondate gelide del passato (come quella del 1985) sono giunte proprio in seguito a forti episodi di riscaldamento in stratosfera.
Il discorso sullo stratwarming è affrontato ovviamente in questa sede, perché siamo in una fase di riscaldamento in Stratosfera che va a precedere un'ulteriore accentuazione di quest'andamento che si riscontra già da qualche settimana, o perlomeno questo è quello che le proiezioni indicano per i prossimi 7-10 giorni. Si tratta di proiezioni suffragate dai centri di calcolo più importanti, anch'esse soggette ad una relativa incertezza, comunque molto minore rispetto alle tipiche previsioni meteo che ci riguardano più da vicino, soggette a molte più variabili e forzanti soprattutto orografiche. Il picco di riscaldamento dovrebbe avvenire entro una decina di giorni e solo in seguito si potrebbero avere i maggiori effetti riguardo la sua propagazione a livello della Troposfera.
E' ancora presto per dirlo, ma se le mappe dovessero calcare la mano ci si potrebbe avviare verso un possibile "Major midwinter (episodio di metà inverno) Stratwarming", un riscaldamento fortemente anomalo che non avviene certo tutti gli anni. La caratteristica tipica dei "Major Statwarming" è che si avrebbe un'inversione totale dei venti alle medio - alte latitudini, con un moto da est verso ovest di queste figure principali in particolare con la potenziale retrogressione della Depressione Siberiana sull'Europa. Ad ogni modo, è meglio stare con i piedi per terra: prima di poter parlare di Stratwarming, con effettive conseguenze fino alla Troposfera, ne deve passare di acqua sotto i ponti. Ancor di più naturalmente riguardo un eventuale coinvolgimento del Mediterraneo da parte delle ripercussioni gelide messe in moto da tutto il meccanismo.

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