venerdì 13 gennaio 2012

Entità dell'offensiva invernale alle porte, facciamo chiarezza

Irruzione fredda alle porte, le delucidazioni in merito agli effetti attesi sull'Italia.

Un poderoso blocco d'aria artica si getterà nel week-end sull'Est Europa, dove avrà così inizio una cruda fase gelida. L'Italia verrà lambita dall'irruzione fredda, con una parziale ritornante orientale che andrà ad interagire con aria più mite. Gli effetti saranno smorzati dall'invadente anticiclone.
L'Inverno sta per alzare prepotentemente la voce, ma almeno in una prima fase saranno le zone centrali e soprattutto orientali dell'Europa a risentire appieno dell'affondo di un possente nucleo d'aria artica. Si tratta della prima rilevante discesa d'aria molto fredda nel cuore del Vecchio Continente e le cause di quest'enorme ritardo sulla tabella di marcia vanno ricondotte al Vortice Polare, che girava a tutta velocità come una trottola, mantenendo tutto il serbatoio gelido sempre e solo nella sede naturale, quella in prossimità del Circolo Polare Artico.
Ora il quadro meteo generale sta subendo dei primi mutamenti, anche se ci sarà da attendere ancora per la svolta di cui si fa riferimento da molti giorni, con ripercussioni tutte da verificare nello scorcio finale del mese. Per il momento l'Italia si dovrà accontentare di essere presa di striscio dalla colata artica che si impadronirà del comparto europeo balcanico-danubiano: il posizionamento dei massimi barici a nord delle Alpi farà in modo che una parte dell'aria fredda possa incanalarsi sul bordo meridionale dell'anticiclone e così penetrare sull'Italia dai quadranti orientali, in prevalenza solo negli strati medio-bassi dell'atmosfera.
Gli effetti maggiori del raffreddamento riguarderanno così le regioni adriatiche, dove faranno irruzione termiche di -4/-5°C all'altezza geopotenziale di 850 hPa. Più accentuata la portata dell'aria gelida sulle Alpi Orientali, con isoterme inferiori, ma si tratterà d'aria fredda non in grado di valicare la catena montuosa. Anche l'Appennino costituirà una barriera notevole, per tale massa d'aria in scorrimento negli strati bassi e quindi soggetta all'orografia. Le ripercussioni legate a quest'ingresso freddo saranno modeste in termini di precipitazioni, per assenza di contrasti significativi in quanto alle quote superiori dell'atmosfera non è atteso l'ingresso d'aria particolarmente rigida. Solo le aree centro-meridionali appenniniche più esposte avranno locali spolverate di bianco in taluni casi anche a livelli collinari, ma non sarà certamente nulla di trascendentale.
Le termiche all'altezza di 850 hPa stimate per le ore centrali di sabato 14, con l'aria fredda che entrerà su parte delle regioni adriatiche. 

Le termiche all'altezza di 850 hPa stimate dal modello MTG-LAM per la notte fra sabato e domenica, con il raffreddamento che si propagherà verso il Basso Adriatico.

Variazione termica stimata dal modello GFS fra sabato e domenica rispetto allo scenario attuale: ci sarà una flessione generalizzata, più importante sul lato orientale della Penisola.

Entro domenica vi saranno flessioni termiche generalizzate, più accentuate lungo le regioni del versante adriatico, dove si potranno perdere fino a 7-8 gradi almeno, alla quota di riferimento di 850 hPa. Al suolo gli effetti saranno ovviamente variegati, perché col maggiore dinamismo meteo verranno spazzate quelle inversioni termiche che hanno consentito in questi giorni di avere spesso la notte gelate diffuse alle basse quote e valori invece più elevati in collina o in bassa montagna.

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