mercoledì 11 gennaio 2012

Arctic Oscillation sotto esame: si avvia a scendere in picchiata?

L'Inverno si prepara a cambiare volto, ormai lo stiamo ribadendo da tempo, per il Vortice Polare disturbato dal riscaldamento nella Stratosfera. Questo però non significa necessariamente che in Italia vi saranno conseguenze gelide, anche se risulta maggiore la probabilità d'irruzioni fredde.


La discesa dell'Indice d'Oscillazione Artica nell'evoluzione prevista dai vari scenari (rappresentati in rosso sul grafico). Fonte NOAA.



L'indice d'Oscillazione Artica (che per semplicità denomineremo a seguire AO) descrive la differenza di pressione fra l'area del Polo Nord e le medie latitudini, non a caso lo prendiamo spesso in considerazione come elemento chiave per capire lo stato di salute del Vortice Polare. Negli ultimi mesi l'AO è rimasto quasi costantemente su valori positivi e ciò ha significato che la Grande Depressione Polare Gelida è rimasta sempre ben compatta con il gelo confinato lassù e con ben pochi spazi per un riversamento a latitudini più basse. Un Vortice Polare così coriaceo ha quindi determinato, lungo i suoi bordi periferici, uno scorrimento molto teso della corrente a getto legata al flusso mediamente zonale da ovest verso est.
Nel momento in cui l'indice AO scende su valori negativi, abbiamo invece a che fare con un Vortice Polare indebolito, che può persino lasciar spazio a formazioni di vere e proprie aree anticicloniche in pieno Circolo Polare Artico. In questi ultimi giorni abbiamo sottolineato come i processi di riscaldamento in stratosfera, nel caso in cui riescano a propagarsi nei piani più bassi troposferici, sono in grado di destabilizzare il Vortice Polare stesso, costringendo l'aria gelida a disperdersi rispetto al suo centro motore. Considerando che stiamo seguendo un riscaldamento in stratosfera (stratwarming) dalle conseguenze tutte ancora da valutare, già così si intuisce come la seconda parte di gennaio potrebbe assumere contorni molto interessanti.
Le proiezioni modellistiche, pur nella loro elevata incertezza, intravedono questa svolta:per la prima volta nella stagione, quasi tutti gli scenari probabilistici si avviano a decretare una brusca discesa verso valori negativi dell'indice AO: il Vortice Polare, attualmente ancora compatto, dovrebbe quindi indebolirsi, con possibilità che alcuni noccioli gelidi scendano a latitudini più basse rispetto alla loro sede naturale. Chissà che qualcosa di potenzialmente notevole non possa accadere anche a livello europeo o mediterraneo, ma chiaramente sono necessari tutta una serie d'incastri configurativi perché l'aria davvero gelida possa scendere e dirigersi con obiettivo prefissato il Mediterraneo.
Molto più facile ipotizzare che uno o più importanti raffreddamenti possono coinvolgere parte dell'Europa Centro-Settentrionale o la Russia. Facendo un raffronto con l'andamento dell'indice AO negli ultimi inverni, emerge che proprio nell'inverno 2009/2010 abbiamo avuto i valori maggiormente negativi, soprattutto nel mese di febbraio. Questo ha favorito gran gelo in Europa, ma l'Italia è spesso rimasta ai margini e non del tutto coinvolta dalle fasi gelide e nevose. Chissà che lo Stratwarming in atto non possa preludere a sorprese importanti, quantomeno stavolta vi è la concreta speranza che l'inverno possa davvero mostrare un volto ben diverso da quello mostrato in questo primo scorcio stagionale.

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