giovedì 19 gennaio 2012

Atlantico più invadente, irruzione Artica smorzata

Il calo termico sarà estemporaneo.

Attraverso gli ultimi aggiornamenti modellistici siamo in grado di stabilire con esattezza l'entità dell'incursione Artica. A causa dell'invadenza dell'Alta Pressione Atlantica sarà rapidamente dirottata ad est, con effetti brevi e meno ficcanti sulle nostre regioni.
Ebbene sì. Come accduto sovente nell'ultimo mese, i Modelli evidenziano enormi difficoltà nell'interpretare le varie incursioni fredde. Evidentemente, come noi, restano basiti dinanzi allo strapotere dell'Alta Pressione Atlantica, a sua volta legato all'ingerenza di ampie strutture cicloniche tra il Canada e la Groenlandia. Tutto ciò che vuol dire? Che la staffilata Artica, attesa tra venerdì sera e le prime ore del sabato, sarà rapida e con effetti precipitativi smorzati.
Anzitutto le aree che vedranno maggiori precipitazioni saranno le creste alpine. Lassù, a causa dei venti settentrionali, i versanti esposti a nord dovranno sopportare annuvolamenti persistenti e nevicate. Neve che coinvolgerà maggiormente Austria e Svizzera, mentre da noi eventuali sconfinamenti saranno legati all'intensità delle raffiche di foehn. Al momento potrebbero verificarsi sulle alte valli Valdostane, sull'alta Valtellina e nelle alte valli del Trentino Alto Adige.
Il tutto accadrà tra venerdì e sabato. Un venerdì condizionato da una ventilazione sostenuta su tutte le regioni. La giornata si aprirà coi venti da ovest e si concluderà coi venti da nord. L'impulso instabile coinvolgerà principalmente il Sud Italia e le precipitazioni saranno più vivaci sulla parte tirrenica. La quota neve sarà alta, visto che lo zero termico sarà posizionato attorno ai 1600/1700 m. Quota tuttavia che calerà nella notte successiva, ma difficilmente si andrà al di sotto dei 1000 metri. Discorso analogo per quel che concerne le aree interne di Marche, Abruzzo e Molise, anche se in questo caso l'altitudine sarà minore sin dall'inizio dei fenomeni.
Le Tirreniche, quindi Toscana, Lazio e Umbria, vedranno cadere qualche pioggia e spruzzate di neve tra mattino e pomeriggio. Poi subentrerà un rapido miglioramento. In Sardegna e Sicilia tempo variabile, con piovaschi sulle aree maggiormente esposte ai venti di Maestrale.
Domani un temporaneo peggioramento interesserà le regioni del Centro Sud. Precipitazioni più abbondanti sono attese sui versanti nord dell'arco alpino.

Sabato mattina farà un po' freddo, soprattutto sulle Adriatiche e al Sud. Ma presto tornerà a prevalere una circolazione mite proveniente da ovest. I cieli saranno in prevalenza sereni o poco nuvolosi, salvo un pò di nubi serali su Tirreniche e persistenti addensamenti sulle creste di confine - di cui si è già discusso. Domenica avremo pochi cambiamenti, se non maggiori annuvolamenti sulle regioni che si affacciano sul versante Tirrenico. Nel frattempo un ammasso d'aria umida e instabile dovrebbe isolarsi sui mari di ponente e lunedì provocherà un generale aumento della nuvolosità. Le più minacciose raggiungeranno le Isole e la Calabria, senza escludere qualche pioviggine.
Pioviggini che martedì di tramuteranno, se le attuali proiezioni trovassero riscontro, in deboli piogge e potrebbero estendersi verso le altre regioni del Mezzogiorno. Nelle restanti regioni avremo prevalenti schiarite, salvo qualche velatura in Val Padana e sulle Alpi. Val Padana che probabilmente dovrà affrontare il ritorno delle nebbie e l'incremento degli inquinanti. Verso sera, giusto sottolinearlo, aria un po' più fredda potrebbe raggiungere il Triveneto e determinare un calo delle temperature.
Calo che nelle giornate successive dovrebbe estendersi all'Italia intera e la causa sarebbe ascrivibile ad una massa gelida proveniente da est. Da valutare sia la realizzazione dell'impianto barico, sia l'eventuale influenza sulla nostra Penisola.
Martedì nubi in aumento sull'intera Penisola, ma le piogge saranno scarse e limitate alle aree indicate in figura. Il clima sarà mite.

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