L'alta pressione si rafforza su parte dell'Italia, ma il Sud è in balia di una circolazione perturbata in risalita dal Nord Africa
Un profondo vortice ciclonico, in risalita dalla Libia, ha portato un tappeto di nubi sulle regioni meridionali, mentre sul resto d'Italia hanno dominato ampie schiarite per l'influenza del ramo meridionale dell'anticiclone atlantico che si è inserito su parte dell'Europa Centro-Occidentale.
L'alta pressione atlantica si è estesa a buona parte dell'Europa Centro-Occidentale, tagliando così la strada alle perturbazioni atlantiche, costrette a scorrere molto a nord sulle nazioni settentrionali, anche se le propaggini nuvolose più periferiche riescono a penetrare non solo sulle Isole Britanniche, ma anche sulle zone direttamente affacciate al Mare del Nord. Il promontorio anticiclonico è supportato da una solida radice calda sub-tropicale, che interessa parte dei settori occidentali europei: qui la stabilità appare molto più forte con temperature decisamente primaverili tra Portogallo e sud della Spagna, dove si sono toccati valori diurni attorno ai 25 gradi. Il gelo resta una prerogativa delle aree orientali del Continente: la temperatura minima di Mosca è stata pari a -15°C, valore abbastanza notevole per il periodo. Da queste parti prosegue la fase invernale iniziata a fine gennaio e sostanzialmente mai interrotta.
Nel frattempo, con l'attuale disposizione dell'anticiclone, correnti più fredde nord/orientali affluiscono dai Balcani verso parte dell'Italia, ma dalle latitudini meridionali si prepara una vigorosa azione di contrasto dettata da una risalita perturbata ciclonica direttamente dalla Libia. Si tratta di un vortice ciclonico piuttosto incisivo, che sta portato piogge abbondanti non solo sui settori mediterranei di Tunisia ed Algeria laddove discendono impulsi d'aria fredda da nord, ma soprattutto sul cuore del deserto algerino. Le precipitazioni nelle prossime ore irromperanno in modo deciso tra la Tunisia e la Libia nord-occidentale, accompagnate da forti venti con associate tempeste di sabbia. I fenomeni potrebbero insistere per oltre 24 ore accentuandosi ulteriormente, in quanto il perno ciclonico principale si porterà verso il Mar Libico rimanendo stazionario senza salire più a nord.
La parte avanzata del fronte perturbato che risale dalle basse latitudini si è portato sulle regioni meridionali, con una copertura nuvoloso compatta senza però portare per il momento precipitazioni di particolare rilievo. Sarà essenzialmente la Sicilia ad essere maggiormente colpita da forti precipitazioni nel corso della giornata di domani, specie sul settore di levante, dove non sono esclusi episodi di pioggia torrenziale, a brevissima distanza dall'ultima violenta perturbazione. L'azione dell'aria fredda in scorrimento da est ha portato inoltre qualche precipitazione su parte del medio versante adriatico, ma in mattinata qualche fenomeno da stau ha colpito anche l'ovest del Piemonte e le Prealpi Lombarde, sempre per effetto delle correnti orientali che si sono insinuate in Val Padana.
Ci sono forti timori legati anche ai forti venti che risaliranno dal Mar Libico verso lo Ionio, rendendo particolarmente grossi tutti i mari meridionali con mareggiate sui tratti costieri esposti. Oltre alle coste ioniche di Calabria e Sicilia, va posta l'attenzione sulle isole più a sud, fra le quali Lampedusa e Pantelleria, dove il vento risulterà ancor più tempestoso.
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