mercoledì 11 luglio 2012

Ondate di caldo a ripetizione? Le cause del "Mal d'Africa" e le prospettive


Estate bloccata e caldo che risale facilmente dall'Africa: l'importanza delle attuali anomalie termiche delle acque dell'Atlantico

Nello spazio d'appena 20 giorni siamo alle prese con la terza notevole offensiva di caldo sahariano. La chiave di questa situazione così ripetitiva deriva dalle anomalie termiche del Vicino Atlantico, con le acque fredde che alimentano i continui affondi depressionari nei pressi del Regno Unito.



Mauro Meloni 09-07-2012 ore 09:41



Anomalie termiche attuali degli Oceani: si presti attenzione al corridoio d'acque più fredde sul Medio Atlantico fino al Regno Unito e Mare del Nord, ove dominano gli scenari ciclonici (lacuna barica). Viceversa, le acque più calde più a sud in Atlantico e sul Mediterraneo sono congeniali alla persistenza di blocchi anticiclonici, dai quali derivano anche le frequenti rimonte di caldo africano dell'ultimo periodo. Fonte weather.unisys.com


ONDATE DI CALDO SENZA TREGUA - Siamo ormai a tre, inteso nel numero di ondate di caldo che hanno colpito l'Italia dall'inizio dell'estate: l'ultima in realtà è quella che s'intratterrà per gran parte della settimana odierna, specie al Sud Italia. In una normale estate, 3-4 ondate di caldo non mancano mai, ma peccato che quest'anno non siamo nemmeno al giro di boa della stagione e iniziano a sorgere interrogativi leciti su quello che sarà il prosieguo stagionale, nel timore di rivivere le gesta delle estati più roventi, in primis quella del 2003. D'altronde, questo lungo periodo caldo non è stato interrotto da vere e proprie pause rinfrescanti ed è questa la maggiore anomalia, dato che almeno per ora nessuna onda di calore ha manifestato caratteri eccezionali.
ANOMALIE TERMICHE IN ATLANTICO - La chiave di volta di questa situazione è determinata in modo evidente dalla distribuzione delle anomalie termiche in Atlantico, ben considerando che quelle negative (acque fredde) portano lacune cicloniche, mentre quelle positive (acque più calde) rafforzano le alte pressioni. Tra le Azzorre e la Gran Bretagna notiamo un vasto corridoio di acque più fredde del normale, che hanno alimentato le depressioni, mentre a ridosso del Portogallo e Marocco notiamo acque più calde, così come sul Mediterraneo. Il maltempo persistente sul Regno Unito e le ondate calde dirette sul Mediterraneo deriva proprio da questa situazione, che ha portato una NAO negativa, con gli affondi del getto perturbato nel cuore del Medio Atlantico.
TREND DI LUNGO CORSO - Appare decisamente interessante vedere ora quelle che sono state le anomalie della pressione a livello del mare riscontrate nel mese di giugno: notiamo l'ampia lacuna barica, con pressione più bassa della norma, nell'ampia fascia a ridosso delle Isole Britanniche e fino all'area del Medio Atlantico tra i 30 ed i 40° N, ovvero in perfetta sintonia con le aree dove le anomalie termiche superficiali (SST) sono maggiormente negative. Questo ha quindi determinato un anticiclone delle Azzorre posizionato un po' più basso rispetto alla norma, ma molto forte a ridosso dell'Atlantico Portoghese dove ha agganciato l'anticiclone sub-tropicale, con quest'ultimo che ha avuto terreno fertile per risalire inevitabilmente alle latitudini mediterranee, anche in virtù di una linea di convergenza intertropicale sempre più alta del normale.

Le anomalie della pressione al livello del mare dal 1° al 30 giugno, pienamente in sintonia con la distribuzione delle temperature in Oceano. La lacuna barica in Atlantico (pressioni più basse rispetto alla norma stagionale) si posiziona proprio laddove le acque sono più fredde. Fonte NCEP/NCAR


QUALE TENDENZA? - Gli affondi depressionari sul Medio Atlantico sono quindi la causa delle frequenti risalite calde sahariane, in seno all'alta pressione sub-tropicale, verso il Mediterraneo e parte dei settori europei, specie Balcani ed Iberia meridionale. Continuerà o no questa situazione? Al momento si tratta di un vero e proprio circolo vizioso, aggravato dalle sempre più nette anomalie termiche positive delle acque del Mare Nostrum, congeniali alla tenuta dei blocchi anticiclonici. Probabilmente non ci saranno novità fino a metà mese, poi s'intravede un cambiamento più vistoso di circolazione, con il ridimensionamento dell'attuale NAO negativa che andrebbe a consentire un più cospicuo ingresso d'aria fresca atlantica nel bacino centrale del Mediterraneo.


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