martedì 3 gennaio 2012

Veloci incursioni artiche, ma l'Anticiclone si opporrà con ogni mezzo

Una serie di impulsi d'aria fredda scandinava avranno come obiettivo primario le zone balcaniche: si inizierà con la Befana e l'Italia verrà lambita solo lungo i settori adriatici ed al Sud. Stesso destino potrebbe avere una successiva discesa artica, attesa attorno al 10 gennaio.


Evoluzione post-Epifania per l'8-9 gennaio, la mappa multimodel traccia l'evoluzione media fra i vari modelli matematici. L'Italia sarà ancora nel mezzo fra il blocco anticiclone ad ovest ed una saccatura più ad est, dove scenderanno diversi impulsi artici che lambiranno il nostro Paese, con effetti più o meno marginali. 



Quest'inizio di 2012 sta mostrando scenari un po' diversi da quelli a cui ci eravamo abituati:vale la pena ricordare come si era chiuso il 2011, con il flusso zonale mite ad alte latitudini e quasi nessuna traccia d'inverno su gran parte del Continente Europeo. In Italia dominava al tempo stesso l'anticiclone, che però ora si è defilato un po' più ad ovest, arretramento sufficiente per la fase perturbata dovuta ad un ingresso frontale nord-atlantico che, dopo aver attraversato il Nord Italia, ora sta coinvolgendo le regioni del Centro-Sud.
L'inverno continua però ad avere sempre chiare difficoltà ad emergere appieno, ma proprio per l'Epifania un assalto artico più consistente giungerà repentino sull'Europa Centro-Orientale, grazie all'elevazione ben più accentuata verso nord-nord/est dell'anticiclone di matrice oceanica, che avvierà così uno schema maggiormente favorevole agli scambi meridiani. La posizione troppo ingombrante dell'alta pressione non permetterà tuttavia all'aria fredda di coinvolgere direttamente il Mediterraneo Centrale: l'obiettivo primario della colata artica del 6 gennaio sarà quindi con ogni probabilità il comparto balcanico.
In Italia saranno più che altro le regioni adriatiche e quelle meridionali a risentire della fugace instabilità annessa all'irruzione fredda, con probabili spruzzate di neve in Appennino fino a quote localmente basse. Ovunque soffieranno forti venti, effetto della differenza barica notevole fra l'anticiclone ad ovest e la saccatura del Vortice Polare più ad est. L'alta pressione proseguirà a far da elastico e per il 7-8 gennaio guadagnerà di nuovo terreno verso est, abbracciando l'Italia con una parentesi di meteo soleggiato.
Il miglioramento sarà però temporaneo, in quanto agli inizi della prossima settimana un nuovo impulso polare entrerà sul cuore del Continente e premerà per dilagare sul Mediterraneo. L'alta pressione ancora una volta indietreggerà verso ovest, probabilmente non abbastanza per fare in modo all'aria fredda di affondare dritta al cuore dell'Italia. La traiettoria resterà quindi un po' troppo orientale e le zone più esposte al raffreddamento resteranno quelle del Sud Italia ed i versanti adriatici.
Il leitmotiv di questa prima decade di gennaio sarà quindi collegata a quest'alternanza tra il solito anticiclone e veloci discese d'aria fredda artica, con effetti tutto sommato marginali. Le due irruzioni fredde descritte potrebbero quindi avere modalità simili, anche se per quanto concerne il secondo episodio artico alcune ipotesi modellistiche lasciano aperta la porta alla possibilità di un coinvolgimento più importante dell'Italia, con l'approfondimento di una ciclogenesi più verso il Tirreno capace di catturare maggiore aria fredda. In tutta questa fase il Nord Italia sarà più protetto, anche per via delle Alpi, che faranno come sempre da ombrello per i flussi settentrionali.

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