venerdì 20 gennaio 2012

La Niña e i presunti legami con l'esplosione delle pandemie influenzali

Scoperta una relazione tra i cicli climatici e le pandemie influenzali, in base ad una ricerca della Columbia University: sono stati analizzati i dati relativi alle temperature oceaniche nel Pacifico equatoriale in autunno e inverno prima delle quattro pandemie influenzali dell'ultimo secolo.


Rappresentazione del raffreddamento delle acque del Pacifico: La Niña è presente anche attualmente, ma non sempre favorisce l'esplosione delle pandemie, le quali hanno una frequenza di circa 3-4 episodi ogni 100 anni.



Le pandemie di influenza a livello mondiale hanno avuto impatti spesso enormi, provocando milioni e milioni di morti specie diversi decenni orsono. Le pandemie si verificano quando un nuovo ceppo del virus dell'influenza viene trasmesso all'uomo da un'altra specie animale. E'accaduto di recente nel 2009 con l'H1N1, mentre le altre pandemie più importanti degli ultimi 100 anni sono state la spagnola nel 1918, l'asiatica nel 1957 e l'influenza di Hong Kong del 1968. Uno studio svolto dalla Columbia University ha voluto esaminare le condizioni meteorologiche al tempo di queste pandemie e si è constatato che tutte sono state precedute dal fenomeno de La Niña nel Pacifico equatoriale.
*Tutte e quattro le pandemie sono state precedute da temperature di superficie del mare più basse del normale sul Pacifico, in linea con la fase della Niña verso cui vi sarebbe una diretta correlazione. Gli autori dello studio, Jeffrey Shaman (Columbia University's Mailman School of Public Health) e Marc Lipsitch (Harvard School of Public Health) hanno verificato come i cicli di Niña alterino i flussi migratori degli uccelli e proprio i volatili sarebbero uno dei serbatoi principali dell'influenza umana da una parte all'altra del Globo. I cambiamenti nella migrazione non solo alterano il modello di contatto tra le specie di uccelli, ma potrebbero anche cambiare il modo in cui gli uccelli vengono a contatto con gli animali domestici come i suini. La trasformazione genetica tra i virus dell'influenza aviaria e dei suini è stato un fattore determinante per la pandemia di influenza suina nel 2009.
I risultati dello studio sono stati pubblicati online su PNAS. La Niña potrebbe quindi essere uno dei fattori che pone le basi per la modifica del genoma dell'influenza, influenzando i comportamenti degli uccelli miglioratori: la teoria degli scienziati è proprio legata al fatto che l'alterazione dei flussi di migrazione vada a promuovere lo sviluppo di nuovi pericolosi ceppi di influenza, consentendo il riassortimento genetico del virus che va ad evolvere verso nuove e più potenti varianti così pericolose. Non tutti i cicli di Niña vanno però a produrre queste pandemie e sarebbe quindi interessante vedere tutti i meccanismi scatenanti che potranno all'esplosione di esse, solo circa 3-4 volte nel corso di 10 anni.

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