venerdì 6 gennaio 2012

Dalla Stratosfera all'anticiclone delle Aleutine...

In aiuto all'inverno

Caparbiamente, quasi ostinatamente, vogliamo dare una mano ad un inverno che sta assumendo dei caratteri poco consoni per la stagione.
Questa volta analizziamo gli indici atmosferici, cercando una strategia che possa portare un cambiamento all'attuale situazione che si mostra caratterizzata da fasi di marcata persistenza nella fenomenologia e nella disposizione dei vari centri motore che governano la circolazione emisferica. Proviamo, quindi, a fare un ragionamento dalle alte quote dell'atmosfera (stratosfera) per giungere agli effetti che potrebbero manifestarsi sul nostro Continente ed in particolare sulla nostra Penisola.

Quello che possiamo estrapolare dalla stratosfera è riassunto in un graduale riscaldamento delle temperature alla quota di circa 30 hpa che, in un futuro deterministico, si tradurrebbe con l' affermazione dell'Anticlone delle Aleutine, in verità poco reattivo sino a questo momento. L'azione di trascinamento, attraverso una frizione dai 30 hPa verso le correnti a getto, dovrebbe spingere tale anticiclone dinamico - ubicato ad ovest delle coste del Nord America - verso una verticale che potrebbe raggiungere nei prossimi giorni le aree polari ed andare a disturbare l'azione compatta del Vortice Polare. Da questa combinazione di forze rotanti si svilupperebbe una decisa e forte ondulazione della corda atlantica che attraverso la pista del Jeat Stream polare andrebbe a produrre una wave (onda) atlantica con sviluppo meridiano tra la east coast americana e quella ovest europea. Secondo tale evoluzione si produrrebbe un deciso forcing dell'alta pressione delle Azzorre verso nord e successivo rallentamento dell'azione del vortice polare che infilerebbe una saccatura decisa e fredda tra Paesi finnici ed Europa centro orientale. Nasce di conseguenza un getto polare in verticale che porterebbe aria gelida, dapprima in direzione dell'Europa centrale e in seguito verso la nostra Penisola.
I tempi per il compimento di tali azioni, molto complesse tra loro, dovrebbero essere rintracciati verso la fine della seconda decade del mese di Gennaio con probabile estensione della relativa azione anche agli inizi di febbraio. Certamente dobbiamo inserire queste considerazioni in un range previsionale a lungo raggio, quindi le conclusioni potrebbero essere distorte, poiché l'atmosfera spesso non reagisce a tali pressioni che vengono dalla stratosfera. Va tuttavia considerato che il vortice polare sta bruciando molto del suo potenziale termico e logicamente assumerebbe delle caratteristiche meno compatte e caratterizzate da saccature fredde sempre più ampie e dirette verso le zone dei tropici.
Tale, teorica, configurazione potrebbe portare delle situazioni di freddo intenso verso il Mediterraneo tra il 20 di gennaio e la fine del mese. Una considerazione di base va in ogni caso fatta: l'eccessiva distorsione di questi elementi, soprattutto in un'analisi di questo tipo, potrebbe provocare anche delle marginali avvezioni fredde sulla nostra Penisola e concludersi anche con un nulla di fatto.

0 commenti:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.

Loading