lunedì 13 agosto 2012

La tropicalizzazione dell'Estate Italiana

Negli ultimi 40 anni è avvenuto un chiaro cambiamento climatico riguardo alle nostre estati, che si sono progressivamente sempre più tropicalizzate.

Nei due pannelli riportiamo i quattro grafici rielaborati relativi alle isoipse medie a 500 hPa e alle isoterme medie a 850 hPa durante l'estate che offrono un chiaro confronto tra il decennio '70 e quello attuale.

 Aldo Meschiari 06-08-2012 ore 14:13


Innanzitutto definiamo i confini di questo piccolo studio:
Geografici: Italia.
Stagionali: Estate, da giugno ad agosto.
Cronologici: dagli anni Settanta agli anni Duemila, sino al 2012.
Temperatura: analisi delle isoterme medie a 850 hPa.
Geopotenziali: analisi delle isoipse medie all'altezza di 500 hPa.
Lo scopo principale dello studio è dimostrare che a partire dagi anni Ottanta del secolo scorso il Bacino del Mediterraneo e in questo caso l'Italia hanno subito un chiaro e netto cambiamento climatico, che può essere riscontrato non solo attraverso le temperature registrate al suolo, ma anche tramite strumenti più raffinati. Tra questi abbiamo scelto le isoterme medie estive a 850 hPa perché sono quelle più usate nelle previsioni, in quanto ci danno un quadro preciso delle temperature delle masse d'aria principali senza essere influenzate dal suolo. Abbiamo poi scelto le isoipse medie all'altezza di 500 hPa, perché è a questa altezza che si possono identificare con maggiore precisione le principali figure bariche che interessano un territorio abbastanza grande, in genere quello euro-atlantico per l'Italia.
Voglio inoltre premettere che i dati riscontrati per gli anni Settanta sono molto simili a quelli degli anni Sessanta e Cinquanta. Detto ciò procediamo all'analisi di tali dati. Partiamo dal decennio 1970-1979. Nella prima carta, relativa alle isoipse medie, notiamo come la Pianura Padana avesse valori uguali e inferiori ai 576dam, un valore che generalmente si associa a tempo non troppo caldo, e possibile instabilità. Ovviamente ciò fa pensare ad un clima estivo dominato dal flusso atlantico azzorriano e da periodiche irruzioni temporalesche oceaniche. Il valore di 580dam si trova molto a sud, tra la Sardegna e la Calabria, ad indicare che in tale periodo le invasioni calde africane erano relegate alla parte meridionale del paese. Essendo dati medi non dobbiamo commettere l'errore di pensare che tutte le estati fossero come nella fotografia dei GPT appena mostrata: piuttosto potremo dire che era abbastanza frequente che la Pianura Padana subisse periodicamente irruzioni fresche nord-atlantiche, mentre era probabile che vi fossero invasioni di aria africana sino all'estremo Sud del paese.
Se passiamo invece ad analizzare le seconde carte dei pannelli, troveremo che in circa 30 anni sia avvenuto un notevole cambio climatico. Partendo dalla carta delle isoipse medie, notiamo subito come al posto della 576dam, più o meno alla stessa altezza, troviamo la 580dam. Praticamente l'anticiclone subtropicale africano ha fatto un balzo in avanti superiore ai 500 km. Ovvero l'Italia peninsulare è diventata facile preda dalle invasioni africane, che ovviamente si spingono anche verso il catino padano. L'aria non troppo calda, probabilmente figlia delle Azzorre e del respiro atlantico, che dominava le estati padane è stata sostituita dalla torrida o afosa aria africana.
Inoltre le nostre regioni meridionali si trovano a fare i conti con isoipse medie molto elevate, superiori ai 580dam, e la sorte di tali aree è stata quella di subire continui e prolungati attacchi subtropicali.
In definitiva il territorio di ingerenza dell'Anticiclone Africano si è alzato all'altezza del nostro paese di 500km (ma anche in tutta l'area mediterranea), forse anche di più. Ciò non può che inibire mediamente gli attacchi nord-atlantici e ovviamente mantenere lontani i freschi venti zonali oceanici figli delle Azzorre. Questo è lo stato dei fatti. Capire le ragioni di questo cambiamento è tutto un altro paio di maniche: ovviamente si può parlare di Global Warming, si possono tirare in ballo gli indici connettivi, si possono studiare le SSTA atlantiche negli ultimi decenni. Per ora ci fermiamo qui.





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